La calcolosi urinaria, denominata anche litiasi o più comunemente conosciuta come calcoli renali, è una delle più antiche e comuni disturbi delle vie urinarie. Si caratterizza dalla creazione di piccoli sassolini, chiamati calcoli appunto, nel tratto urinario.
La calcolosi urinaria è una delle malattie più diffuse in occidente, e in particolare nel nostro paese. Secondo recenti studi, si stima che questa malattia colpisca all’incirca il 10% della popolazione maschile e il 5% della popolazione femminile e si stima che l’età con più incidenza, va dai 30 ai 50 anni.
Da cosa sono formati i calcoli?
Gli elementi che costituiscono i calcoli renali sono dei componenti chimici, che possono essere singoli o combinati. Per entrare nel dettaglio:
- In occidente la maggior parte dei casi di calcoli è composta da ossalati di calcio, che rappresenta il 90% dei casi;
- Non molto frequenti sono i calcoli formati da fosfato di calcio;
- I calcoli formati da acido urico sono invece sempre più frequenti e hanno la particolarità di essere radiotrasparenti, cioè invisibili attraverso le radiografie ma visualizzabili con l’ecografia;
- Quelli formati da cistina invece, sono molto rari e spesso si creano già dall’età infantile in quei soggetti che hanno una condizione patologica.
Le cause della calcolosi urinaria
Una delle principali cause della calcolosi urinaria è data dalla familiarità, da un’alimentazione squilibrata e da una scarsa assunzione di liquidi. La creazione dei calcoli può essere una conseguenza di un processo chimico che consiste nella precipitazione di un elemento più concentrato del normale all’interno delle urine. Questo processo da origine alla sovra-saturazione cioè la formazione di cristalli che si fondono tra loro alla base dei reni formando appunto i calcoli.
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