Il Dott. Raimoldi quest’oggi vuole mettervi in guardia dalla prostatite acuta cioè, appunto, un’infiammazione della prostata.
Cos’è la prostatite
La prostatite è un’infiammazione della ghiandola che si trova sotto la vescica degli uomini. La ghiandola prostatica produce il fluido per il trasporto dello sperma. Quando si verifica quest’infiammazione, la minzione diventa dolorosa e provoca uno sgocciolamento post minzionale. Il dolore può interessare anche l’inguine, la zona pelvica e i genitali. Nei casi più acuti, compaiono sintomi influenzali.
I sintomi
I sintomi più frequenti possono essere: dolore e bruciore durante la minzione, minzione frequente, sangue nelle urine ed eiaculazione dolorosa.
Le cause
Sicuramente i soggetti più a rischio sono gli uomini di età inferiore ai 50 anni, sebbene possa colpire tutti gli uomini.
Le cause possono essere le più disparate ma quando è tipo batterico viene trattata con gli antibiotici. Inoltre, a seconda della causa, il suo decorso può essere veloce o molto lento, può richiedere anche mesi ed essere soggetta a ricadute. In questo caso, parliamo di prostatite cronica.
La prostatite batterica
Questo genere di prostatite è causato da ceppi batterici ed ha inizio quando i batteri penetrano nella prostata. È importante ricorrere alla cura antibiotica per eliminare i batteri, che potrebbero, altrimenti, ripresentarsi ed essere difficile da eliminare.
Fattori di rischio
Tra i fattori di rischio sono, a differenza di quello che si potrebbe immaginare, c’è la giovane età. Altri fattori sono rappresentati da una precedente infezione alla prostata o un’infezione del tratto urinario, un trauma pelvico e una biopsia.
Le complicanze
Le complicanze, invece, possono essere le seguenti: infezione batterica del sangue, un’epididimite, una cavità piena di pus, anomalie e infertilita. Queste ultime due possono essere causate da un’infiammazione cronica.
Diagnosi
Per poter effettuare una diagnosi, è necessario innanzitutto escludere altre possibilità e poi eseguire le analisi delle urine e del sangue. In casi gravi e possibile ricorrere alla TAC e all’ecografia che forniscono dei risultati più dettagliati.
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