Che cos’è l’ecocolordoppler penieno e quando dovrebbe essere eseguito? Cerchiamo di saperne di più.
Ecocolordoppler penieno: che cos’è
Conosciuto anche con il nome di ecografia dinamica peniena, l’ecocolordoppler penieno è un esame che serve ad avere una corretta diagnosi di disfunzione erettile, grazie alla sua capacità di analizzare il flusso sanguigno nel pene e di evidenziare le principali alterazioni. Questo esame sfrutta delle sonde ecografiche ad alta frequenza, con modulo color-doppler e con la presenza di software digitale. In questo modo, si vanno ad analizzare le onde riflesse del sangue che scorre nei vasi del pene.
Si chiama anche “ecografia dinamica” perché prevede il ricorso a farmaci vasoattivi, come le prostaglandine, che servono ad indurre un’erezione farmacologica. In questo modo, si può effettuare l’esame sia in condizioni basali, sia dopo l’iniezione nei corpi cavernosi del pene dei farmaci, per poter valutare la capacità di afflusso del sangue, la struttura dei corpi cavernosi a riposo e in erezione. L’ecocolordoppler serve anche a studiare lo stato di dilatazione delle arterie cavernose e la morfologia generale del pene, onde evitare problematiche di fibrosi o placche calcifiche.
Come si effettua l’ecocolordoppler penieno
Ma come viene effettuato l’ecocolordoppler penieno? Il paziente viene esaminato in posizione supina, con il pene appoggiato alla parete anteriore dell’addome. L’esame dura circa 30 minuti e non è affatto doloroso. Può essere effettuato se abbiamo un sospetto di una disfunzione erettile su base vascolare, come ad esempio in caso di problemi cardiaci, aterosclerosi, ipertensione o diabete.
In caso di risultato positivo, per poter evidenziare la presenza e la localizzazione di un particolare problema, è possibile il ricorso ad altri quesiti diagnostici, del calibro di cavernosometria, cavernografia dinamica o arteriografia selettiva dinamica. Questi ultimi esami sono, però, più invasivi.
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